Prevenire il rischio di infiltrazioni criminali nella ricostruzione pubblica post-sisma. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato il 29 novembre 2017 tra l’Autorità nazionale anticorruzione, la Procura generale presso la Corte d’Appello di Ancona e le Procure della Repubblica nei cui distretti ricadono gli 87 Comuni marchigiani del “cratere” (Ancona, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata).In base all’accordo, l’Anac e l’Autorità giudiziaria daranno vita a uno scambio informativo che consentirà di rendere ancor più efficaci i controlli preventivi di rispettiva pertinenza ed effettuare ispezioni mirate nei cantieri. La condivisione di dati e documenti riguarderà le varie fasi delle procedure d’appalto destinate alla ricostruzione, dalla nomina del direttore dei lavori fino alla fase di esecuzione contrattuale.L’Autorità giudiziaria fornirà le informazioni in suo possesso, anche di natura investigativa se non coperte da segreto istruttorio; l’Anac metterà a disposizione i pareri rilasciati alle stazioni appaltanti sulle procedure di gara in corso e le risultanze delle verifiche preventive di legittimità svolte, avvalendosi per la gestione dei flussi documentali dell’Unità Operativa Speciale, composta prevalentemente da militari della Guardia di Finanza e già attiva nei controlli relativi alla ricostruzione scolastica.Le notizie e i dati acquisiti serviranno ad implementare, oltre all’attività di sorveglianza svolta dall’Anac, anche il progetto Crasi (Centro di raccordo, analisi e sviluppo informativo), finalizzato a realizzare una grande banca dati contenente informazioni di vario tipo sulla ricostruzione e che vede attualmente impegnate le Procure marchigiane del “cratere” e la Direzione Nazionale Antimafia.
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