La figura del collaudatore dovrà possedere necessariamente il requisito di iscrizione all’Ordine professionale, sia se libero professionista che se pubblico dipendente.È stata, infatti, accolta dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLP) la richiesta avanzata dal Consiglio degli Architetti PPC (CNAPPC) e dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), con la quale si chiedeva di modificare lo schema di decreto ministeriale, attuativo del D.Lgs. n.50/2016 (c.d. Codice dei contratti), sul collaudo tecnico-amministrativo e sul collaudo statico dell’opera pubblica che era stato approvato a maggioranza con il parere negativo dei rappresentanti degli Architetti e degli Ingegneri.La proposta del CNAPPC e del CNI non era stata accolta in occasione dell’Assemblea del 23 marzo 2018 provocando la ferma posizione di architetti e ingegneri, che avevano espresso il loro parere negativo in merito allo schema di decreto.“Apprezziamo la decisione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – ha commentato Rino La Mendola, Vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e componente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – che rivedendo le posizioni assunte lo scorso 23 marzo, ha recepito la nostra proposta, finalizzata a prescrivere l’obbligo dell’iscrizione all’Ordine Professionale, non solo per i liberi professionisti, ma anche per i pubblici dipendenti che siano incaricati di eseguire il collaudo tecnico amministrativo di opere pubbliche”.“Siamo soddisfatti – continua La Mendola – di avere convinto l’Assemblea sulla necessità che la figura del controllore dei processi di esecuzione di un’opera pubblica debba essere qualificata almeno quanto le altre figure professionali che svolgono attività controllate dallo stesso collaudatore. Ricordiamo infatti, ancora una volta, che i liberi professionisti che svolgono le attività di progettazione e di direzione lavori, per mantenere l’iscrizione all’Ordine, devono rispettare le norme di deontologia professionale e devono essere costantemente formati in relazione all’evoluzione delle norme che applicano. Partendo da tale presupposto, abbiamo puntato con forza sul fatto che, a maggior ragione, il collaudatore, figura preposta al controllo dell’intero processo di esecuzione di un’opera pubblica, debba essere iscritto all’Ordine Professionale di appartenenza anche se pubblico dipendente, rispettando così le norme di deontologia e garantendo il proprio costante aggiornamento professionale sulle attività oggetto dei propri controlli”“Adesso – conclude La Mendola – unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche, stiamo preparando un documento da presentare al nuovo governo con le nostre proposte per superare le criticità del nuovo Codice dei contratti, con l’obiettivo di aprire il mercato dei lavori pubblici alle strutture professionali medio-piccole e di garantire concretamente la centralità del progetto nella realizzazione delle opere pubbliche”
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