“Ai Comuni manca circa un miliardo, senza il quale molti enti avranno difficoltà a chiudere i bilanci. Chiediamo al Parlamento e al Governo di intervenire per non penalizzare ulteriormente un comparto che in dieci anni ha dato per il risanamento dei conti pubblici circa 14 miliardi di euro”.
Queste le parole di Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia e coordinatore delle Anci regionali, in audizione in commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato in merito all’approvazione della manovra economica per il 2019, nel corso della quale ha consegnato un documento dettagliato in cui si chiedono risposte anche su altre questioni come lo sblocco degli avanzi e del debito, la riforma della contabilità e gli interventi in favore delle Città metropolitane.
“Nel dettaglio – ha spiegato Mangialardi – parliamo dei 300 milioni compensativi del passaggio da Imu a Tasi, risorse che dal 2014 non sono più acquisibili da circa 1800 Comuni. Sono risorse queste che concorrono alla formazione degli equilibri correnti e sono quindi da ripristinare senza indugio”. Senigallia ha anche ricordato la partita dell’abolizione del taglio ex dl 66 del 2014 “la cui non applicazione scade nel 2018 e se non sanata significherebbe per i Comuni 560 milioni di euro in meno”.
Per quanto riguarda i piccoli Comuni, Mangialardi ha chiesto di aumentare “le risorse con ulteriori 250 milioni” e “altri 150 milioni per le Città metropolitane”.
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