“Lo abbiamo detto all’VIII Commissione del Senato dove eravamo in audizione: non bisogna ricominciare daccapo per evitare un blocco degli appalti, ma agire con interventi mirati su alcune criticità. Condividiamo in toto anche quanto affermato dal presidente Cantone sull’appalto integrato, strumento che l’esperienza ha dimostrato che non ha evitato contenziosi e riserve, non ha accelerato un bel nulla e che, se ripristinato, avrebbe solo l’effetto di mettere i progettisti in una posizione subordinata rispetto alle imprese”.Queste le parole del presidente dell’OICE, Gabriele Scicolone, che in audizione presso l’VIII Commissione (Lavori Pubblici, Comunicazioni) del Senato relativamente all’indagine conoscitiva sull’applicazione del codice dei contratti pubblici, ha condiviso le dichiarazioni del Presidente ANAC, Raffaele Cantone che intervenendo ad un convegno nella sede UGL ha affermato: “tornare all’appalto integrato credo sia suicida, rappresentava un sistema nel quale di fatto si davano tutte le chiavi all’impresa mentre la responsabilità deve rimanere alla stazione appaltante” e che “non bisogna riscrivere il Codice degli appalti ex novo ma semmai intervenire con un decreto-legge su tre-quattro modifiche come sembra nelle intenzioni del Governo”.In audizione al Senato il presidente Scicolone ha sottolineato l’importanza di tenere conto del rischio che una riforma profonda del codice possa impattare negativamente sulla ripresa del mercato dell’ingegneria e dell’architettura e si è poi soffermato su alcuni capisaldi del codice che occorre siano preservati in futuro a partire da:
Altri punti fermi che OICE auspica non siano toccati sono:
L’articolo Riforma Codice dei contratti, OICE: ‘D’accordo con ANAC su centralità del progetto e no all’appalto integrato’ sembra essere il primo su Di. Sa. S.r.l..
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