Sembra che il Codice dei contratti pubblici non sia conforme alle direttive europee 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE ed è per questo che la Commissione europea ha deciso oggi di inviare lettere di costituzione in mora all’Italia, aprendo, formalmente una procedura d’infrazione sul Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
“La decisione della Commissione europea, seppur in attesa di conoscere il testo integrale del provvedimento, conferma quello che andiamo denunciando da anni e cioè che il Codice appalti ha completamente fallito l’obiettivo di riportare il settore dei lavori pubblici in Europa con regole semplici, chiare e trasparenti”, commenta il Presidente Ance, Gabriele Buia, che invita il Governo: “a non perdere altro tempo e a intervenire subito con un decreto urgente per modificare la normativa”.
Con l’invio della lettera di messa in mora inviata oggi da Bruxelles, l’Italia ha ora due mesi di tempo per fornire risposte efficaci e scongiurare che la procedura d’infrazione prosegua il suo iter. “E’ ora che dalle promesse si passi ai fatti: non possiamo attendere i tempi di una legge delega di riforma del Codice che necessita invece modifiche urgenti e tempestive per consentire lo sblocco dei cantieri e quindi dare risposte ai cittadini”, conclude il Presidente Buia.
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