Meno carte, più cantieri. È stato presentato con questo scopo, dal deputato di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, il disegno di legge per la modifica dell’articolo 36 del Codice Appalti ( D.lgs.50/2016).La norma punta a rivedere le soglie degli appalti per sbloccare i lavori e far ripartire l’economia.“L’obbiettivo del progetto di legge è semplice – spiega De Carlo dalla sua pagina Facebook – meno burocrazia per i comuni, per accorciare i tempi per l’avvio dei lavori. In sostanza, si chiede di confermare la norma provvisoria introdotta nell’ultima finanziaria, che ha elevato da 40mila a 150mila euro la soglia per l’affidamento diretto di lavori e semplificato le procedure negoziate per gli importi di gara da 150mila a 500mila euro”.Secondo De Carlo, la norma “consentirebbe un’aggiudicazione dei lavori più veloce, a ditte affidabili e conosciute”.“Non ci sarebbe – assicura – nessuna lesione della concorrenza, perché è prevista una turnistica tra le ditte invitate a partecipare alle diverse gare”.“Non sono le soglie a fare l’uomo ladro – continua – non si può colpire tutti per punire qualche furbetto. Pochi giorni fa, mi sono scatenato contro il Ministro della Giustizia Bonafede, quando in aula ha fatto intendere che praticamente dietro ogni appalto c’è corruzione: no, dietro ogni appalto ci sono uffici e persone che lavorano e sindaci che hanno voglia di fare; è dietro la corruzione che si sono delinquenti da punire”.
La norma è nata su proposta dei consiglieri veneti per rispondere all’emergenza creata nel Bellunese dal maltempo, ma, assicura De Carlo, sarebbe utile anche per tutta l’Italia.“Mi auguro – conclude il post di De Carlo – che il Governo lo comprenda e stabilizzi questa norma ora provvisoria, così da consentire ai comuni di poter pianificare gli interventi e realizzarli in tempi brevi e senza inutile burocrazia”.Fino al 31 dicembre 2019 le Stazioni Appaltanti potranno procedere all’affidamento di lavori di importo pari o superiore a 40mila euro e inferiore a 150mila euro mediante affidamento diretto previa consultazione, ove esistenti, di tre operatori economici.Per i lavori di importo compreso tra 150mila e 350mila euro si potrà utilizzare la procedura negoziata previa consultazione di almeno dieci operatori economici.Le deroghe temporanee riguarderanno solo i lavori. Nonostante su questo punto la normativa sia chiara, nei giorni scorsi il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) lo ha ribadito, per fugare alcuni dubbi emersi in seguito ad alcune interpretazioni errate.A fronte della novità introdotta per il 2019, l’Anac ha posto in consultazione un testo per la modifica delle linee guida n.4, sui contratti pubblici di importo inferiore alle soglie comunitarie e ha chiesto un chiarimento sul significato della locuzione “affidamento diretto previa consultazione di tre operatori” dal momento che questa espressione fonde due procedure: l’affidamento diretto e la procedura negoziata.Le iniziative per la riforma del Codice Appalti si stanno sovrapponendo. È stato varato il disegno di legge delega con i princìpi ispiratori del nuovo Codice.È inoltre atteso a breve, dopo diversi annunci, il decreto legge ” Sblocca cantieri” contenente le modifiche considerate urgenti per far ripartire il settore.Si dovrebbe inserire in questo quadro la norma Sblocca lavori con l’innalzamento delle soglie comunitarie a tempo indeterminato.
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