Così come previsto all’articolo 6, comma 1, lettera a) del decreto del ministero delle infrastrutture e dei trasporti 1 dicembre 2017,n. 560 cosiddetto “Decreto BIM” previsto all’articolo 23, comma 13 del Codice dei contratti di cui al D.Lgs. n. 50/2016, lo stesso è entrato in vigore dall’1 gennaio 2019 per i lavori complessi relativi ad opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro.Il decreto sul Building Information Modeling (acronimo: BIM, in italiano: Modello d’Informazioni di un Edificio) entrerà compiutamente in vigore per le opere di qualsiasi importo soltanto dall’1 gennaio 2025 secondo la seguente tempistica:
Mentre, in atto, quindi, il decreto sino al 31 dicembre 2019 è in vigore soltato per le oepre di importo pari o superiore a 100 milioni di euro, il Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori ha realizzato una breve guida che è un’introduzione al tema del BIM e della rivoluzione digitale dell’ambiente costruito. Una guida che metta in condizione gli Architetti italiani di avere una visione di scenario sul cambiamento in atto.Nei prossimi anni assisteremo a una profonda trasformazione dei processi di progettazione realizzazione e gestione dell’ambiente costruito. Passeremo da un’impostazione prevalentemente analogica a un’altra in cui i nostri processi decisionali, per l’intero ciclo di vita degli immobili e delle infrastrutture, saranno determinati e guidati da dati digitali.Analogico e digitale non sono qui intesi solo come modalità differenti per tradurre grandezze fisiche ma come diversi sistemi culturali, sui quali non si vuole dare un giudizio di merito; si vuole piuttosto sottolineare come questo diverso approccio si inserisca in una trasformazione epocale che non può non coinvolgere anche il modo in cui concepiamo e svolgiamo la professione di Architetto.Il passaggio da una impostazione analogica ad una digitale si inserisce, infatti, in un fenomeno più grande che è conosciuto come: Quarta Rivoluzione Industriale. La modellazione informativa, anche conosciuta come Building Information Modeling (BIM), non è altro che un tassello della grande rivoluzione digitale del settore delle costruzioni. Per questo motivo, pensare al BIM solo in termini di strumenti software è fuorviante così come è riduttiva l’analogia che vuole l’attuale passaggio dal CAD al BIM come l’equivalente di quello, avvenuto negli anni ‘90, dal disegno manuale al Cad. Oggi, infatti, la trasformazione non riguarda solo gli strumenti di rappresentazione, come avvenne nel passaggio dal disegno manuale al Cad, ma riguarda tutti i processi di produzione, gestione e fruizione dell’edificio e della città.
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