L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha recentemente contestato, con l’Atto del Presidente del 13 luglio 2022, l’esistenza di un palese conflitto di interessi all’interno di un’Amministrazione comunale, dove na dirigente comunale, nonché segretario generale del Comune stesso, era responsabile di affidamenti diretti a una ditta presso cui collaborava e da cui riceveva compensi.
Come ha spiegato ANAC, la dirigente avrebbe dovuto segnalare il legame di collaborazione con la ditta, dichiarandolo preventivamente al Sindaco e mettendo così il Comune nelle condizioni di assumere le adeguate precauzioni. Invece, la dirigente non solo non ha comunicato i rapporti che intercorrevano con la ditta assegnataria di affidamenti da parte del Comune, peraltro gestiti da lei direttamente, ma non ha rilasciato nemmeno una dichiarazione di insussistenza di conflitti di interessi.
Sul punto, l’Autorità ha spiegato che, come confermato anche dal Consiglio di Stato, il conflitto d’interesse non consiste solo nel comportamento dannoso per l’interesse generale, ma è una condizione giuridica che scaturisce anche nel caso di rischio: per questo motivo, un funzionario è tenuto sempre a dichiarare se si trova in una situazione di conflitto d’interessi rispetto ad una procedura di gara. La dichiarazione attiene infatti ogni situazione potenzialmente idonea a porre in dubbio l’imparzialità e l’indipendenza nell’operato.
La prevenzione dei conflitti di interessi va operata tenendo conto delle seguenti norme:
In generale, la disciplina costituisce diretta espressione del principio generale dell’imparzialità dell’azione amministrativa di cui all’art. 97 Cost. ed è diretta a garantire che “le scelte adottate dall’organo devono essere compiute nel rispetto della regola dell’equidistanza da tutti coloro che vengano a contatto con il potere pubblico”.
Alla luce di queste disposizioni, ANAC ha avviato il procedimento di vigilanza, sottolineando che un particolare rigore nella applicazione delle regole sul conflitto di interessi sarebbe stato auspicabile anche in ragione della numerosità dei contratti sottoscritti con la medesima società, e delle modalità di affidamento, avvenuto in via diretta.
Inoltre Anac rileva che nel Nucleo di valutazione del Comune è stato nominato membro un dipendente e socio della stessa ditta, il cui compenso è stato versato direttamente alla ditta, costituendo un ulteriore legame di collegamento, che avrebbe dovuto richiamare il Comune a maggiore prudenza e vigilanza.
Nel frattempo, a seguito dell’avvio del procedimento, la dirigente si è dimessa dall’incarico.
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