La Legge di Bilancio 2019 attribuisce al rilancio degli investimenti pubblici – 15 miliardi di euro aggiuntivi nei prossimi 3 anni – un ruolo decisivo per la crescita economica. Ma se non si snelliscono le procedure che oggi bloccano la realizzazione di qualsiasi iniziativa, questi obiettivi sono irrealizzabili.
Così ha esordito il Presidente dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (ANCE), Gabriele Buia, lunedì scorso in audizione sul disegno di Legge di Bilancio 2019 presso le Commissioni Bilancio del Senato e della Camera.
“La manovra di finanza pubblica per il 2019 – ha detto Buia – si basa su un consistente effetto di crescita economica, in grado di spingere il prodotto interno lordo, già nel corso del 2019, all’1,5%, con un effetto aggiuntivo di 0,5 punti rispetto all’andamento tendenziale. In questo scenario, un ruolo decisivo viene attribuito al rilancio degli investimenti pubblici e, tra questi, agli investimenti infrastrutturali, che diventano una condizione necessaria per il rispetto delle previsioni del Governo”.
In valori assoluti, si tratta di circa 15 miliardi di euro di investimenti pubblici aggiuntivi previsti nei prossimi tre anni, dei quali 3,5 miliardi già nel 2019. I maggiori investimenti stimati per il 2019 si sommerebbero ai quasi 2 miliardi già previsti a legislazione vigente, per un totale di oltre 5 miliardi di investimenti aggiuntivi nel 2019 rispetto al 2018 – ha aggiunto Buia -. Se questa attesa venisse confermata, il 2019 registrerebbe una vera e propria inversione di tendenza; +15% di investimenti pubblici, dopo il -5% del 2017 e il -2% del 2018. Una vera e propria svolta su cui si regge l’intero equilibrio del bilancio della Stato nel 2019.
Allo stato attuale questi obiettivi sono irrealizzabili. Le risorse stanziate, indispensabili per il nostro Paese, sono destinate a rimanere mere postazioni contabili e non produrranno alcun effetto in termini di spesa effettiva perché si scontreranno con procedure che bloccano la realizzazione di qualsiasi iniziativa, seppur finanziata. È la conseguenza di anni di stratificazioni e incrostazioni normative e procedurali che occorre superare con un’incisiva azione di semplificazione e accelerazione” – ha spiegato il Presidente ANCE.
Per raggiungere l’obiettivo – secondo Buia – sono necessarie misure di forte impatto, che consentano, fin dai primi mesi del 2019, di trasformare le risorse in cantieri sul territorio. E ha ribadito le proposte di ANCE da inserire nella Legge di Bilancio o in un provvedimento urgente ad essa collegato.
Tra le misure indicate dai costruttori, c’è lo snellimento procedurale per l’avvio dei cantieri, in attesa della piena efficacia di Investitalia e della Centrale per la progettazione la cui piena efficacia richiederà tempi medio-lunghi e un quadro di governANCE che escluda sovrapposizioni e conflitti di competenze. Senza semplificazioni – spiega l’ANCE -, la pur importante iniezione di risorse prevista nel ddl di Bilancio lascia poco spazio a valutazioni ottimistiche.
Allo stesso modo – prosegue la nota di ANCE -, le fondamentali misure di finanza pubblica per gli Enti territoriali, che offrono una maggiore capacità di spesa, rischiano di non produrre effetti se non verranno indirizzate e concretamente utilizzate alle opere pubbliche necessarie ai territori.
Sono tre anni – ricordano i costruttori – che l’ANCE accoglie ‘con favore’ le manovre di finanza pubblica che, immancabilmente, intendevano sostenere la crescita economica attraverso il rilancio degli investimenti pubblici così come, a consuntivo, denuncia i livelli, assolutamente deludenti, dei dati di fine anno. Negli ultimi tre anni, il gap tra mito (le previsioni) e realtà (il risultato finale) ammonta a circa 10 miliardi di euro in meno. Se non si terrà conto dei fallimenti del passato, la manovra per il 2019 e le sue previsioni sul PIL sono destinate a fallire.
Infine, l’ANCE ritiene fondamentale favorire la rigenerazione urbana: nella Legge di Bilancio dovrebbero trovare accoglimento le misure, da tempo auspicate dall’Associazione, dirette a favorire la sostituzione edilizia e la permuta tra vecchi edifici e fabbricati con caratteristiche energetiche e strutturali completamente rinnovate.
Riconoscendo contemporaneamente:
– un regime fiscale agevolato a favore dell’impresa che acquisti il vecchio fabbricato per demolirlo, ricostruirlo e reimmetterlo sul mercato con caratteristiche completamente rinnovate;
– un meccanismo di premialità a favore dell’acquirente delle singole abitazioni facenti parte degli edifici interamente riqualificati;
– in tema di incentivi ecobonus e sismabonus, la rimodulazione dei limiti di spesa per edifici non residenziali di grandi dimensioni per i quali non può essere sufficiente il tetto riservato alle singole unità immobiliari.
L’articolo ANCE: ‘gli obiettivi della Manovra sono irrealizzabili’-I costruttori: ‘occorrono misure di forte impatto che consentano, fin dai primi mesi del 2019, di trasformare le risorse in cantieri sul territorio’ sembra essere il primo su Di. Sa. S.r.l..
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