Dopo un 2016 caratterizzato dal cambio normativo (il passaggio dal D.Lgs. n. 163/2006 al D.Lgs. n. 50/2016 senza una fase transitoria) e in cui c’è stato un notevole ridimensionamento della domanda (-2,4% nel numero di bandi pubblicati e -18,4% in valore), nel 2017 il mercato dei lavori pubblici è tornato a pedalare.Lo ha evidenziato la nota dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) “I bandi di gara per lavori pubblici in Italia – Primi 9 mesi del 2017” che ha anche rilevato una prima battuta d’arresto nel mese di settembre, con una flessione rilevante sia nel numero di gare pubblicate che negli importi posti in gara.L’analisi condotta dalla Direzione Affari Economici e Centro Studi dell’ANCE ha rilevato la pubblicazione di circa 13.300 gare per un ammontare corrispondente di quasi 13 miliardi di euro, registrando una crescita del 12,2% in numero e del 7,6% in valore rispetto allo stesso periodo del 2016.Secondo l’ANCE, però, tale risultato positivo deriva da una dinamica ancora non univoca sia nel numero che nel valore dei bandi pubblicati. Per quanto concerne la numerosità della gare, infatti, si evidenzia una tendenza positiva fino a maggio; a partire dal mese successivo i risultati, rispetto agli analoghi periodi del 2016, divengono negativi (unica eccezione il moderato aumento di luglio).
Allo stesso modo, l’andamento del valore posto in gara risulta ancora più altalenante: risultati positivi caratterizzano i mesi di gennaio, febbraio, maggio e luglio 2017, a fronte di flessioni tendenziali negli altri mesi dell’anno. In particolare a settembre si registra un calo rilevante in valore pari al 40,2% rispetto allo stesso mese del 2016.I primi nove mesi del 2017 evidenziano un andamento positivo in tutte le fasce di importo, ad eccezione del taglio di lavori superiori ai 100 milioni di euro e la fascia 15-25 mln euro. Gli incrementi in valore oscillano tra il +9,2% dei lavori tra 25 e 50 mln euro al +39,3% del taglio 500mila-1mln euro, dopo le rilevanti flessioni che avevano coinvolto quasi tutti i tagli di lavori nel corso del 2016.Per le gare fino a 150mila euro, in particolare, continua il trend di crescita (+11,1% in valore rispetto ai primi nove mesi del 2016), a seguito del già rilevante aumento evidenziato lo scorso anno (+22,5% rispetto al 2015).Nel 2016, questa classe di importo, insieme al taglio 25-50 mln euro (+6,7%) ha rappresentato l’unica fascia di lavori a segno positivo, a fronte di tendenze negative in tutte le altre classi di importo.I primi nove mesi del 2017 sono caratterizzati, a livello territoriale, da un aumento delle gare pubblicate, sia in termini di numero che di importo posto in gara, nel centro nord. In particolare, nell’area settentrionale, dove si concentra la metà dei lavori posti in gara nel periodo considerato, si registra una crescita del 28% nel numero di pubblicazioni e del 16% in valore rispetto allo stesso periodo del 2016. Al Centro gli incrementi tendenziali si attestano, rispettivamente, al 21,1% e al 28,7%.Dinamica negativa, invece, caratterizza il Sud (ad eccezione di Sardegna, Sicilia e Puglia), il quale mostra una ulteriore flessione dell’8,6% nel numero e del 24,7% in valore, dopo il già rilevante calo registrata nel 2016 (circa il -25% nell’importo posto in gara su base annua). Su tale risultato negativo, pesano, oltre le difficoltà per le stazioni appaltanti ad uniformarsi alle disposizioni del nuovo codice, anche il lento avvio della nuova programmazione dei fondi strutturali europei e FSC che, per questa area del paese, rappresentano inevitabilmente una leva importante per il mercato dei lavori pubblici a livello locale.
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