Le infrastrutture energetiche tornano tra le opere da assoggettare al dibattito pubblico. Lo prevede la nuova versione della bozza di decreto attuativo del Codice Appalti (D.lgs 50/2016), firmato dal Presidente del Consiglio uscente, Paolo Gentiloni, che ha accolto le richieste di modifica avanzate a fine febbraio dalla Commissione Ambiente della Camera.Nell’Allegato 1, che indica la tipologia delle opere e le soglie dimensionali per far scattare la procedura del dibattito pubblico, accanto agli impianti e insediamenti industriali sono state reintrodotte le infrastrutture energetiche.Questo non significa che tutti gli impianti e insediamenti industriali e infratrutture energetiche saranno assoggettate al dibattito pubblico, ma, si legge nella tabella, solo le “opere che comportano investimenti complessivi superiori ai 300 milioni di euro al netto di IVA del complesso dei contratti previsti”.Si tratta di una mediazione rispetto alle impostazioni precedenti. La prima bozza del decreto attuativo del Codice Appalti specificava che per “impianti e insediamenti industriali e infrastrutture energetiche” si dovessero intendere non solo le opere che comportano investimenti complessivi superiori a 300 milioni di euro, ma anche centrali termiche e impianti di combustione con potenza termica di almeno 2000 Mw, acciaierie integrate di prima fusione della ghisa e dell’acciaio e impianti chimici con capacità produttiva annua superiore a 500 Gg/uomo.A fine dicembre è stata elaborata una seconda versione, poi esaminata dalla Commissione Ambiente, in cui erano state depennate le infrastrutture energeticheL’ultima bozza, firmata da Gentiloni, reintroduce le infrastrutture energetiche, ma solo quelle che implicano investimenti complessivi superiori ai 300 milioni di euro. Le altre tipologie di impianto affronteranno il dibattito pubblico se rispetteranno questo parametro economico.Il dibattito pubblico,è un processo di informazione, partecipazione e confronto pubblico sull’opportunità e le soluzioni progettuali di opere, progetti o interventi articolato in incontri di approfondimento, discussione e gestione dei conflitti.Il Codice Appalti lo ha previsto per grandi opere infrastrutturali e di architettura di rilevanza sociale, aventi impatto sull’ambiente, sulla città o sull’assetto del territorio.La bozza di decreto sul dibattito pubblico passerà ora “in eredità” al nuovo Governo, che si occuperà della sua attuazione.
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