Durc, anticipazioni del prezzo, Fondo Salva Opere: le fasi dell’appalto dopo il DL Rilancio. Ripartire dopo l’emergenza. In attesa di un intervento incisivo in materia di appalti pubblici, il Decreto Rilancio inizia con qualche agevolazione a sostegno delle imprese.Proroga della validità del Durc, aumento delle anticipazioni alle imprese e incremento della dotazione del Fondo Salva Opere sono alcune delle misure in vigore, che avranno un impatto sulle varie fasi delle procedure di appalto.
I documenti unici di regolarità contributiva (Durc), in scadenza tra il 31 gennaio 2020 e il 15 aprile 2020, saranno validi fino al 15 giugno 2020. Il Durc, lo ricordiamo, condiziona la partecipazione alle gare e la validità dei titoli abilitativi. L’obiettivo della proroga è ridurre le incombenze burocratiche gravanti sulle imprese che, essendosi fermate, potrebbero avere qualche difficoltà a rimettersi in pista.
Fino al 31 dicembre 2020, imprese e Stazioni Appaltanti non dovranno pagare all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) la tassa, di importo proporzionale a quello dell’appalto, prevista dalla Legge 266/2005. Un costo in meno per chi intenda bandire una gara o partecipare ad una selezione.
Il Decreto Rilancio innalza dal 20% al 30% l’anticipo del prezzo per le gare bandite o da bandire fino al 30 giugno 2021. L’aumento sarà valido anche nel caso in cui le imprese abbiano già usufruito dell’anticipo contrattuale o abbiano iniziato la prestazione senza beneficiare dell’anticipo.
Enti locali, Regioni e Province Autonome potranno richiedere un’anticipazione di liquidità per il pagamento di debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati al 31 dicembre 2019, relativi ad appalti, forniture e prestazioni professionali. Se, da una parte, gli enti locali si troveranno a gestire una situazione di indebitamento, dall’altro lato imprese e professionisti potrebbero avere una boccata di ossigeno.
Il Decreto Rilancio pensa anche alle opere ferme e stanzia ulteriori 40 milioni di euro per l’anno 2020, da far confluire nel Fondo Salva Opere. Il Fondo è stato istituito dal Decreto “Crescita” per il completamento delle opere pubbliche ed erogherà le risorse ai subappaltatori, subaffidatari e subfornitori che, dopo essere stati colpiti dal fallimento dell’impresa principale, abbiano trasmesso la documentazione entro il 24 gennaio 2020.
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