Equo compenso e revisione dei parametri, il Codice Appalti secondo i tecnici

Equo compenso e revisione dei parametri, il Codice Appalti secondo i tecnici

Divieto assoluto di prestazioni gratuite, aggiornamento dei parametri per adeguarsi alla riduzione dei livelli di progettazione e definizione dei casi in cui è consentito l’appalto integrato.

Sono alcuni dei suggerimenti che la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) ha fornito al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in sede di consultazione sul Codice Appalti.

Lo scorso ottobre il Consiglio di Stato ha fornito al Ministero il testo della bozza, ma il Ministro Matteo Salvini ha espresso la volontà di dimezzarlo e renderlo più agevole. È stata quindi avviata una consultazione con gli operatori di settore.

Compensi dei professionisti, divieto di prestazioni gratuite

La proposta di RPT mira a rendere più stringente il principio che nessuna prestazione professionale può essere resa gratuitamente.

Rispetto al testo messo a punto dal Consiglio di Stato, RPT chiede che nessuna prestazione d’opera intellettuale sia gratuita, non solo quelle svolte dai professionisti, e che l’Amministrazione garantisca sempre l’applicazione del principio dell’equo compenso e dei parametri professionali vigenti.

RPT chiede inoltre di cancellare le disposizioni, presenti nel testo elaborato dal CdS, che consentono le prestazioni gratuite sotto forma di donazione o nel caso in cui l’affidatario abbia un interesse economico diverso dal pagamento del compenso.

Compensi dei professionisti, livelli di progettazione e aggiornamento dei parametri

In tema di compensi dei professionisti, RPT ritiene poi che i parametri professionali debbano essere adeguati ai nuovi livelli di progettazione.

Il nuovo Codice Appalti conterrà due livelli di progettazione: il progetto di fattibilità tecnico-economica e il progetto esecutivo.

Si tratta di un’impostazione nuova rispetto a quella attualmente vigente. Il Codice del 2016 prevede tre livelli (progetto di fattibilità tecnico-economica, progetto definitivo e progetto esecutivo) e anche il Codice del 2006 ne prevedeva tre (progetto preliminare, progetto definitivo e progetto esecutivo).

I parametri vigenti, definiti dal DM 17 giugno 2016, seguono un’articolazione della progettazione in tre livelli, quindi secondo RPT la revisione non può più essere rimandata.

La bozza del Codice prevede inoltre che per gli interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria può essere omesso il primo livello di progettazione a condizione che il progetto esecutivo contenga tutti gli elementi previsti per il livello omesso. RPT chiede di aggiungere che anche il corrispettivo tenga conto delle aliquote del livello omesso.

Livelli di progettazione e appalto integrato

RPT propone un aggiustamento formale per rendere più chiaro che i livelli di progettazione, a cura dei progettisti, devono essere messi a punto sulla base del documento di indirizzo alla progettazione (DIP) redatto dalla Stazione appaltante.

RPT chiede inoltre che tra gli obiettivi della progettazione ci siano la compatibilità geologica, geomorfologica, idrogeologica dell’opera.

Il testo proposto da RPT prevede inoltre il divieto di subappalto della progettazione, fatta eccezione per le indagini geologiche, geotecniche e sismiche, i sondaggi, i rilievi, le misurazioni e picchettazioni, la predisposizione di elaborati specialistici e di dettaglio, le analisi chimiche e chimico fisiche.

Sull’appalto integrato, RPT chiede che sia vietato per importi inferiori alle soglie europee e per le opere di manutenzione, indipendentemente dal loro valore. RPT propone inoltre che il corrispettivo sia corrisposto direttamente al progettista.
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