Tale dato rappresenta il massimo della serie storica. Si registra un leggero aumento dei valori del mercato rispetto al precedente anno del 5,3% e un importante aumento del 38,7% rispetto alla flessione negativa avutasi nel 2016 per l’ entrata in vigore del nuovo codice. Sono questi i dati, aggiornati fino a marzo 2019, sul mercato dei contratti pubblici che si traggono dalla lettura della relazione annuale dell’ Autorità nazionale anticorruzione al parlamento e al governo. I dati sulla domanda di contratti pubblici nell’ anno 2018 mostrano quindi un aumento degli appalti nel settore dei servizi, ma soprattutto nel settore dei lavori, con particolare riferimento al settore speciale. Si è, invece, avuta una contrazione nel settore delle forniture, per effetto di appalti di durata pluriennale banditi da soggetti aggregatori e/o centrali di committenza negli anni precedenti. Anche per l’ anno 2018, almeno per i settori dei servizi e dei lavori, vale la considerazione per cui la struttura della domanda non sia particolarmente favorevole alla partecipazione delle piccole e medie imprese (pmi) al mercato degli appalti pubblici, in quanto si rileva che per tali settori le procedure bandite dalle stazioni appaltanti hanno avuto ad oggetto lotti di importo mediamente sempre più elevato, che hanno raggiunto, nel 2018, il valore medio più alto degli ultimi cinque anni. Nello specifico, il settore dei servizi (pari a circa 66,8 miliardi di euro) fa registrare un aumento del valore complessivo del 13,6% rispetto al precedente anno e di ben il 46,9% rispetto al valore minimo del quinquennio 2014-2018 (avutosi nel 2015 e pari a circa 45,5 miliardi di euro). Dalla serie storica Anac emerge, altresì, che il settore maggiormente in espansione in termini percentuali è quello dei lavori, che raggiunge nel 2018 il massimo della serie storica (pari a circa 32,3 miliardi di euro) facendo registrare un aumento di ben 37,8% rispetto al precedente anno. Questo è dovuto, dice l’ Anac, soprattutto ad alcuni rilevanti appalti avutisi nei settori speciali (pari a circa 3,0 miliardi di euro) e relativi a realizzazione di linee ferroviarie ad alta velocità. Una contrazione si ha, invece, nei volumi del settore delle forniture che, dopo un importante aumento avutosi nel 2017, pari a circa 50,3 miliardi di euro, passano a circa 40,5 miliardi di euro nel 2018, diminuendo del 19,4% rispetto al precedente anno. Nel quadro complessivo pesano (come sempre) più i settori ordinari che assorbono l’ 84,0% del numero delle procedure e circa il 66,9% dell’ importo complessivo della domanda. Tuttavia nel 2018 rispetto agli anni precedenti, si registra a livello di importo un cospicuo aumento nei settori speciali, dovuto a quasi tre miliardi di euro, relativi a realizzazione di linee ferroviarie ad alta velocità e nel settore dei servizi, per quasi 3,9 miliardi di euro, relativi a servizi ferroviari o di trasporto su gomma. L’ aumento della domanda a livello di importo rispetto al 2017 ha riguardato, per i settori ordinari, principalmente le due fasce tra 150 mila e un milione (+13,6%) e tra uno e cinque milioni (+9,9%), mentre, per i settori speciali si registra un aumento cospicuo nelle ultime due fasce: quella tra 5 e 25 milioni e oltre 25 milioni che, rispetto al precedente anno, aumentano rispettivamente del 45,2 e 50,2%.
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