Dal 1° gennaio 2024 sono divenute efficaci le norme in materia di digitalizzazione previste dal nuovo Codice degli appalti (d.lgs. 36/2023). Anche gli obblighi in materia di trasparenza devono essere adempiuti utilizzando le piattaforme digitali.
Per “trasparenza” si intende l’accessibilità totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, per favorire, tra l’altro, forme di controllo dei cittadini sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’uso delle risorse pubbliche.
Il Codice dei contratti pubblici ha modificato anche la normativa in materia di “trasparenza”, ovvero la disciplina di cui al d.lgs. 33/2013 (c.d. Codice della Trasparenza), riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, fermi restando:
Ora, secondo il combinato disposto dell’art. 37 del d.lgs. 33/2013 e dell’art. 28 del Codice dei contratti pubblici, gli adempimenti ai fini della trasparenza sono i seguenti:
Anche la pubblicazione dei dati ai fini della trasparenza avviene quindi in modalità digitale. I dati vengono trasmessi una sola volta ad un solo sistema informativo, secondo il principio c.d. “once only”, ribadito all’art. 20 del d.lgs. 36/2023.
L’ANAC, in ottemperanza a quanto disposto dal comma 4 dell’art. 28 d.lgs. con delibera n. 264 del 30 giugno 2023, ha provveduto a individuare gli atti, le informazioni e i dati oggetto di trasparenza da comunicare alla BDNCP.
I dati indicati coincidono con tutti i dati riguardanti il ciclo di vita del contratto pubblico, che gli enti devono già trasmettere alla BDNCP ai sensi dell’art. 10 della delibera ANAC n. 261/2023. La trasmissione alla Banca dati ANAC di tali dati è quindi sufficiente per adempiere agli obblighi in materia di trasparenza.
Ma vi sono anche ulteriori dati che si pongono come una eccezione al sistema sopra delineato: si tratta di alcuni dati e informazioni che non devono essere comunicati alla BDNCP ma che sono comunque oggetto di pubblicazione obbligatoria, indicati nell’Allegato 1 alla delibera n. 264/2023. Tali dati continuano ad essere pubblicati unicamente nella sezione “Amministrazione Trasparente”. Tra questi dati si possono individuare ad esempio l’elenco delle soluzioni tecnologiche adottate dalle S.A. e dagli enti concedenti per l’automatizzazione delle proprie attività, o la composizione delle commissioni giudicatrici.
L’ANAC ha poi precisato che i dati e le informazioni devono essere pubblicati nel rispetto dei criteri di qualità, espressamente indicati dal legislatore all’articolo 6 del decreto trasparenza, ovvero integrità, costante aggiornamento, completezza, tempestività, semplicità di consultazione, comprensibilità, omogeneità, facile accessibilità, conformità ai documenti originali, indicazione della provenienza e riutilizzabilità.
I dati, gli atti e le informazioni oggetto di pubblicazione rimangono pubblicati in BDNCP e nella sezione “Amministrazione trasparente” della stazione appaltante e dell’ente concedente, per un periodo almeno di cinque anni e, comunque fino a che producono effetto.
Ma alla scadenza del termine di durata dell’obbligo di pubblicazione, la BDNCP, la stazione appaltante e l’ente concedente, per quanto di rispettiva competenza, non possono eliminare i dati, ma sono tenuti a conservarli e a renderli disponibili al fine di soddisfare eventuali istanze di accesso civico generalizzato ai sensi dell’articolo 5, comma 2, del decreto trasparenza.
Ora l’accesso civico è espressamente richiamato dall’art. 35 del Codice; di conseguenza tutti i cittadini hanno la possibilità di richiedere, non solo la documentazione di gara, ma anche le informazioni relative a tutte le fasi del contratto pubblico.
Come, infatti, ha chiarito il Consiglio di Stato con l’Adunanza plenaria n. 10/2020, il principio di trasparenza, che si esprime nella conoscibilità dei documenti amministrativi, rappresenta il fondamento della democrazia amministrativa in uno stato di diritto, assicurando anche il buon funzionamento della pubblica amministrazione attraverso l’intellegibilità dei processi decisionali e l’assenza di corruzione.
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