l Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha, pubblicato il Report- Consultazione sul Codice dei Contratti. Il Report è il frutto della consultazione on-line avviata l’8 agosto 2018 e conclusa il 10 settembre 2018 e che con la stessa il MIT ha cercato di garantire la massima partecipazione degli stakeholders al fine di dar vita ad una scelta il più possibile condivisa per la riforma del Codice dei contratti pubblici e, nell’ambito delle principali richieste di odifica al Codice dei contratti :
garantire l’efficienza del sistema dei contratti pubblici;
procedere alla semplificazione del quadro normativo, assicurandone la chiarezza; iii) eliminare le criticità sul piano normativo e, conseguentemente, sul piano applicativo.L’obiettivo della consultazione, che ha coinvolto amministrazioni, associazioni di categoria, privati, liberi professionisti, è stato quello di ascoltare la pluralità di voci degli stakeholders ai fini di una meditata riforma dello stesso Codice.Nel corso della consultazione sono stati inseriti in totale 1.908 contributi, con una media di 58 contributi al giorno, calcolata sull’intero periodo. La maggior parte di coloro che hanno partecipato, il 56,76%, sono dipendenti di aziende private e imprenditori individuali. Particolarmente importante l’apporto di idee proveniente dalle amministrazioni, che con il 30,08% di contributi, hanno mostrato interesse per alcuni temi, tra cui vale la pena di segnalare il contenuto dell’art. 113 sugli incentivi per le funzioni tecniche.In particolare i temi predefiniti che hanno destato il maggior interesse tra chi ha partecipato alla consultazione, con richieste di modifica, sono stati: il subappalto; i criteri di aggiudicazione; la disciplina dell’anomalia; i dati oggetto di pubblicazione e i termini di decorrenza anche ai fini dell’impugnativa; la nomina e i requisiti del RUP; i motivi di esclusione; gli incentivi per le funzioni tecniche.Sono inoltre arrivate diverse richieste di superamento degli istituti del soft law, del cosiddetto rito super speciale e dell’avvalimento. Richieste di modifica sono giunte, tra le altre cose, anche in merito all’elenco delle stazioni appaltanti qualificate; all’appalto integrato; al rating d’impresa, e ai costi della manodopera.L’ascolto delle istanze pervenute in sede di consultazione dovrebbe essere non un punto d’arrivo, ma un punto di partenza, per un efficace intervento riformatore del Codice dei contratti pubblici.
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