Antisismica, dal 15 dicembre le gare per adeguare 721 immobili dello Stato-L’Agenzia del Demanio investirà 1,1 miliardi di euro in 10 anni per la riqualificazione sismica ed energetica

 

L’Agenzia del Demanio bandirà, entro il 15 dicembre, gare per riqualificare 721 immobili pubblici nelle aree a maggior rischio sismico.

Ad anticiparlo il direttore dell’Agenzia del Demanio, Riccardo Carpino, durante l’audizione alla commissione Finanze della Camera dei Deputati.
Riqualificazione sismica ed energetica: le azioni dell’Agenzia

Le gare per la riqualificazione di 721 immobili fanno parte delle linee programmatiche dell’Agenzia del Demanio che mirano a razionalizzare gli spazi utilizzati dalle pubbliche amministrazioni rendendoli efficienti dal punto di vista sismico ed energetico.

In particolare, la riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico prevede un ampio capitolo dedicato all’efficientamento energetico e alla prevenzione del rischio sismico con uno stanziamento decennale di circa 1,1 miliardi di euro, di cui 950 milioni di euro da dedicare a piani di riqualificazione sismica.

Si partirà con gare per riqualificare 721 immobili nelle aree a rischio sismico 1 e 2 e nel 2019 si aggiungeranno nuove azioni verso le zone a rischio sismico 3. Per abbreviare i tempi l’Agenzia ha pensato ad un nuovo approccio che permetterà l’affidamento contestuale di audit e dei progetti di fattibilità tecnico economica.
Razionalizzazione degli immobili pubblici

L’Agenzia del Demanio, inoltre, è al lavoro per attuare nuove soluzioni allocative che permetteranno di ridurre gli attuali 810 milioni di euro pagati per gli affitti passivi, conseguendo un risparmio stimato in 69 milioni al 2023 a cui si aggiungono ulteriori 62 milioni di euro previsti per il 2025.

Durante l’audizione il direttore ha anche rappresentato il quadro complessivo in merito a vendite e valorizzazioni degli immobili pubblici: nel quadriennio 2015-2018, l’Agenzia ha attivato mediamente ogni anno procedure per la cessione di circa 1.000 immobili, finalizzandone circa il 30% per un incasso medio annuo di oltre 20 milioni.

Per quanto attiene alle vendite straordinarie, nel periodo 2013-2017 sono stati dismessi 86 beni per un valore di circa 800 milioni di euro, di cui 58 di proprietà dello Stato venduti per un introito pari a  circa 460 milioni.

Sul fronte delle valorizzazioni con la procedura del federalismo demaniale culturale 142 immobili di pregio storico-artistico, per un valore di circa 600 milioni di euro, sono stati trasferiti a titolo gratuito a Comuni, Province, Regioni e Città Metropolitane sulla base di un progetto di recupero che ne garantisce la tutela, la salvaguardia, l’utilizzo e la conservazione.  Mentre con il federalismo ordinario i trasferimenti hanno coinvolto quasi 5.000 immobili di cui il 45% ha mantenuto una destinazione d’uso pubblica mentre il 25% è stato destinato alla messa a reddito.

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