Appalti, Anac ‘no alla cauzione sotto i 40mila euro’

Appalti, Anac ‘no alla cauzione sotto i 40mila euro’. Elimare la cauzione provvisoria in tutte le gare di importo basso. È la richiesta formulata dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) in un atto di segnalazione Questa chance, oggi riconosciuta solo negli affidamenti diretti, potrebbe semplificare l’attività delle piccole imprese e snellire le procedure a carico delle Amministrazioni.

Appalti, la cauzione provvisoria

In base all’articolo 93, comma 1, del Codice Appalti (D.lgs.50/2016), le offerte dei concorrenti devono essere corredate da una garanzia provvisoria, pari al 2% del prezzo a base di gara, sotto forma di cauzione o di fideiussione.
La garanzia ha la funzione di indennizzare la Stazione Appaltante nel caso in cui si scopra che l’aggiudicatario non possieda o che abbia perso i requisiti di ammissione e diventi quindi impossibile sottoscrivere il contratto.
La cauzione, spiega l’Anac, assicura la serietà e l’attendibilità dell’offerta. Tuttavia, il Codice Appalti dà alla Stazione Appaltante la possibilità di non richiedere la cauzione provvisoria in caso di affidamenti diretti di importo fino a 40mila euro. Questo perché l’affidamento diretto consente la scelta del contraente, quindi porta alla selezione di operatori che già sono considerati affidabili.

Anac: no alla cauzione per tutte le gare di importo minimo

L’Anticorruzione ha spiegato che la possibilità, riconosciuta alla Stazione Appaltante, di non richiedere la cauzione provvisoria è una norma derogatoria. Questo significa che non può essere applicata a situazioni analoghe all’affidamento diretto, come ad esempio le procedure aperte bandite da soggetti aggregatori, comprendenti lotti di importi minimali.
In questi casi, le Stazioni Appaltanti sono obbligate a chiedere la cauzione provvisoria, anche se la richiesta potrebbe rivelarsi sproporzionata rispetto al beneficio atteso. Come si legge nell’atto di segnalazione, l’ammontare della cauzione potrebbe ammontare a poche decine di euro.Anac propone quindi di estendere la deroga a tutti gli affidamenti di importo inferiore ad una certa soglia, a prescindere dalla procedura di selezione utilizzata. Tale soglia, spiega Anac, potrebbe essere anche inferiore a 40mila euro.

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