Appalti, procedure negoziate a maglie larghe solo nei piccoli Comuni

Limitare ai piccoli Comuni le deroghe al Codice Appalti introdotte con la Legge di Bilancio per il 2019. È l’obiettivo di un emendamento al ddl ” Semplificazioni” presentato dai senatori M5S Agostino Santillo, Stefano Patuanelli e Ugo Grassi.Il comma 912 della legge di Bilancio per il 2019 amplia per un anno la portata degli affidamenti diretti e delle procedure negoziate.In attesa di una riforma più organica del Codice Appalti (D.lgs.50/2016) , fino al 31 dicembre 2019 le Stazioni Appaltanti potranno procedere all’affidamento di lavori di importo pari o superiore a 40mila euro e inferiore a 150mila euro mediante affidamento diretto previa consultazione, ove esistenti, di tre operatori economici. Per i lavori di importo compreso tra 150mila e 350mila euro si potrà utilizzare la procedura negoziata previa consultazione di almeno dieci operatori economici.La misura è stata pensata per velocizzare l’apertura di nuovi cantieri, ma a molti addetti ai lavori non piace per le possibili ripercussioni negative sulla concorrenza e i controlli.Un emendamento al ddl ‘Semplificazioni’ smorza le deroghe proponendo che siano applicate solo nei piccoli Comuni, con popolazione fino a 20mila abitanti, che usufruiscono dei 400 milioni di euro stanziati dalla Legge di Bilancio 2019 per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale.A poter usufruire delle deroghe, sarebbero quindi i 6.136 Comuni beneficiari delle risorse, che ora hanno tempi stretti per proporre investimenti aggiuntivi rispetto a quelli già indicati nei piani triennali, affidare i lavori e aprire i cantieri entro il 15 maggio 2019. Se l’emendamento fosse confermato, nei Comuni più grandi, con popolazione maggiore di 20mila abitanti, le deroghe non potrebbero essere attuate e, anche nel 2019, bisognerebbe rispettare le previsioni del Codice del 2016.A prescindere dall’ambito di applicazione, le deroghe alle soglie del Codice Appalti sono una misura a termine. Si attende infatti la revisione del Codice, più volte iniziata, ma ancora in alto mare.Il ddl Semplificazioni prevede la riorganizzazione e schematizzazione dei contenuti del comma 5, lettera c), dell’articolo 80 del Codice Appalti contenente le cause di esclusione dalle gare d’appalto.Le modifiche più profonde arriveranno con un altro disegno di legge contenente una serie di deleghe, tra cui quella per la riscrittura del Codice Appalti secondo alcuni principi fondamentali, primo fra tutti la semplificazione. Con l’obiettivo di rendere più agevole l’applicazione delle norme sugli appalti, gli addetti ai lavori hanno chiesto di abbandonare la soft law per tornare ad un unico decreto attuativo. Si attende ora che l’iter della norma si sblocchi.

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