Bando Periferie, INU: erogare ai Comuni il 20% dei fondi e realizzare le opere principali

Dall’Istituto Nazionale di Urbanistica due proposte in attesa della soluzione promessa dal Governo

 

Erogare ai Comuni, a prescindere dallo stato della progettazione, l’anticipazione del 20% prevista al momento della firma della convenzione del Bando Periferie e chiedere a tutte le 120 città beneficiarie di individuare le opere trainanti/strategiche la cui realizzazione sia condizione necessaria per la realizzazione delle opere ad esse funzionali.

Sono le due proposte avanzate dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU), in attesa delle modalità con cui verrà attuata la decisione del Governo di sopperire al congelamento dei fondi per la riqualificazione delle periferie,annunciato dopo l’incontro con l’Anci.

Bando Periferie, INU: erogare ai Comuni il primo 20%

Innanzitutto, spiega l’INU, occorrerà ribadire che l’anticipazione del 20%, prevista al momento della firma della convenzione del Bando Periferie, venga confermata ed effettivamente erogata ai Comuni nel 2018, a prescindere dallo stato della progettazione che ognuno di essi presenta al
momento: si tratta di 320 milioni di euro che complessivamente sono dovuti non solo per gli obblighi da parte del Governo ma, nella sostanza, per consentire agli stessi enti quell’adeguata manovrabilità amministrativa negli affidamenti degli incarichi per le progettazioni, da qui a fine anno, che altrimenti metterebbe in crisi l’intero impianto del bando.

Occorrerà inoltre stabilire che l’anticipazione del 20% venga prioritariamente indirizzata alle attività di progettazione al fine di favorire un carattere di unitarietà e integrazione delle misure di politica urbana previste a livello locale. Sarebbe culturalmente e socialmente delittuoso – secondo gli urbanisti -, al pari del temuto congelamento delle risorse, se venisse finanziata la realizzazione di qualche singola opera pubblica, qua e là, solo perché corrispondente a uno stato di avanzamento procedurale di questo o quel Comune, perdendo di vista il disegno di rinnovamento sociale, fisico ed economico contenuto nell’insieme delle proposte originarie.

Bando Periferie, INU: individuare le opere trainanti

In secondo luogo – prosegue il documento INU -, il Governo, nell’ambito delle attività di ricognizione, dovrebbe chiedere a ogni città di individuare e distinguere le opere considerate trainanti e quelle funzionali a queste. A questa autodichiarazione dei Comuni dovrebbe corrispondere una precisa disposizione che riporti per tutte le 120 città beneficiarie del finanziamento (quindi anche le prime 24) una definizione di opere trainanti/strategiche; opere che dovrebbero stare nel 50/60% del finanziamento ottenuto e che comporterebbero, nel caso rimanessero inattuate (in una tempistica condivisa da Governo e Comuni) il congelamento, se non la decadenza, delle risorse per realizzare le restanti opere funzionali e delle economie di gara (che sono già riconosciute nelle convenzioni in essere).

Bisogna fare in modo – conclude l’Istituto – che il finanziamento del Bando Periferie sia una buona palestra per le città sulle migliori pratiche per costruire la trasformazione urbana. E, lavorare, profittando della rimodulazione finanziaria annunciata, per meccanismi che siano un incentivo a sostenere e migliorare la capacità di spesa delle amministrazioni locali.

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