L’equo compenso entra nelle norme attuative del Codice Appalti

Nella determinazione dei corrispettivi da porre a base di gara è necessario fare riferimento alle norme sull’equo compenso. A ribadirlo è il Consiglio di Stato, che ha dato parere positivo, con osservazioni, allo schema di linee guida per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura attuative del Codice Appalti (.D.lgs. 50/2016). Secondo il Consiglio di Stato, le linee guida devono aggiornarsi con le ultime novità normative. Non basta più prendere atto che il DL 83/2012 ha abrogato le tariffe minime e affermare che i corrispettivi siano determinati sulla base del Decreto “Parametri” (DM 17 giugno 2016). È necessario che queste disposizioni siano coordinate con “l’obbligo di riconoscere un equo compenso alle prestazioni rese dai professionisti in esecuzione di incarichi conferiti dalla Pubblica Amministrazione”.Il Consiglio di Stato sottolinea che, in base al Codice Appalti, è obbligatorio l’utilizzo dei progettisti interni alle amministrazioni e che l’affidamento degli incarichi di progettazione all’esterno sia possibile solo in mancanza di professionalità adeguate. Secondo il legislatore, questo consente di assicurare l’interesse generale nella progettazione delle opere pubbliche. Le linee guida prevedono invece che l’affidamento degli incarichi ai progettisti interni sia solo una possibilità. Questo lascerebbe alle Amministrazioni una discrezionalità che non è consentita dalla normativa.I giudici sostengono che la redazione di varianti possa sempre essere richiesta come requisito per la qualificazione dei progettisti. Nella bozza delle linee guida esaminate dal Consiglio di Stato, invece, questa attività vale solo ai fini della qualificazione negli appalti integrati.I giudici fanno una premessa: non riportare parti del Codice Appalti all’interno delle linee guida per non creare confusione. Se, infatti, è obbligatorio il rispetto del Codice Appalti, le linee guida sui servizi di ingegneria e architettura non hanno carattere vincolante e devono contenere spiegazioni di supporto per la Stazione Appaltante.È il caso della rotazione degli inviti e degli affidamenti per le gare di importo fino a 100mila euro. Le linee guida, si legge nel parere, devono indicare specifiche modalità di rotazione, che possano servire da esempio.

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