Manutenzione stradale, la centralizzazione delle gare slitta di un anno

Per i lavori di manutenzione delle strade di importo superiore alla soglia comunitaria (5,55 milioni di euro), l’obbligo di ricorrere ai Soggetti Aggregatori scatterà un anno dopo rispetto alle altre categorie merceologiche.La Conferenza Unificata del 10 maggio scorso ha sancito l’intesa sullo schema di DPCM, di concerto con il Ministro dell’Economia e Finanze, di individuazione delle categorie merceologiche e delle relative soglie per le quali opera l’obbligo di ricorso ai Soggetti Aggregatori.Lo schema di DPCM individua 6 nuove categorie di beni e servizi (trasporto scolastico e forniture sanitarie) per le quali, in caso di forniture per importi superiori a 5,55 milioni di euro, la centralizzazione dell’acquisto sarà obbligatorio a partire dall’entrata in vigore del DPCM.Quello per la manutenzione delle strade (categoria merceologica 25: Manutenzione strade – servizi e forniture) scatterà un anno più tardi. Sono fatte salve le programmazioni già avviate sulla base degli accordi sanciti nel Tavolo dei soggetti aggregatori e gli interventi già programmati dalle Regioni alla data di entrata in vigore del DPCM, per la categoria merceologica 25.Ancora per oltre un anno, quindi, i lavori di manutenzione delle strade soprasoglia – insieme a quelli sottosoglia – saranno gestiti dai Comuni e dalle Province. Successivamente, salvo nuove modifiche, la gestione passerà ai 32 soggetti aggregatori: Consip e le centrali di acquisto regionali e metropolitane.Le Regioni hanno, inoltre, chiesto l’apertura di un tavolo per determinare ‘una chiara tipizzazione della categoria 25 per interventi standardizzabili’. In base alla Spending Review (Legge 89/2014) , dal 1° novembre 2015 i Comuni non capoluogo di provincia hanno l’obbligo di acquisire lavori, beni e servizi attraverso i Soggetti Aggregatori cioè una centrale di committenza per ciascuna regione, Consip e altri enti che abbiano i requisiti e che si iscrivano all’apposito elenco tenuto dall’Anac. Il mancato rispetto di questo obbligo rende impossibile il rilascio del Codice Identificativo di Gara (CIG).Le 34 centrali di committenza per la gestione degli appalti centralizzati sono state individuate dall’Anac.Nei giorni scorsi è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 16 febbraio 2018 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ha ripartito 1,6 miliardi di euro per i programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di Province e Città Metropolitane: 120 milioni di euro per il 2018 e 300 milioni di euro all’anno dal 2019 al 2023.La quota maggiore (54 milioni di euro) è stata riconosciuta alla Provincia di Roma; seguono Torino (44,8 milioni), Napoli (38 milioni), Salerno (37 milioni), Milano (34,4 milioni), Bologna (29,3 milioni), Cuneo (29 milioni), Firenze (27,9 milioni), Brescia (25 milioni) e Perugia (24,6 milioni).Il Programma per l’annualità 2018 deve essere redatto dalle Province e Città metropolitane e inviato al Ministero entro il 16 giugno 2018, cioè 30 giorni dall’entrata in vigore del DM 16 febbraio 2018. Gli interventi devono essere completati entro il 31 marzo 2019.Il decreto individua le spese finanziabili: progettazione, direzione dei lavori, collaudo, controlli in corso di esecuzione e finali, e altre spese tecniche; la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria e di adeguamento normativo delle diverse componenti; il miglioramento della sicurezza dell’infrastruttura.

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