Riforma Codice Appalti, il Senato avvia un’indagine conoscitiva

La Commissione Lavori pubblici del Senato,ha deciso di avviare una indagine conoscitiva sull’applicazione del codice dei contratti pubblici e di audire circa 35 soggetti, tra associazioni imprenditoriali, ordini professionali, associazioni di enti locali, Anac, Corte dei conti, Anas, RFI, Soa, sindacati.Nel corso della seduta, il senatore Salvatore Margiotta (PD) ha chiesto se il Governo attenderà la conclusione dell’indagine conoscitiva prima di presentare proprie proposte di riforma in Parlamento.Il Presidente della Commissione, Mauro Coltorti (M5S) ha rassicurato sul fatto che l’Esecutivo attenderà la conclusione di questa fase parlamentare. Che ne sarà, quindi, della promessa del vicepremier Matteo Salvini che, a metà ottobre, ai costruttori dell’Ance riuniti in Assemblea Pubblica annunciava: “entro novembre il famigerato Codice Appalti sarà smontato e riscritto con chi lavora”? E anticipava una delle novità: l’innalzamento di alcuni tetti che impediscono agli enti locali di dare appalti con assegnazione diretta.Dal 10 agosto al 10 settembre il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha aperto una consultazione pubblica per raccogliere suggerimenti di modifica al Codice Appalti.Nel suo contributo alla consultazione,l’Ance ha chiesto il ritorno all’appalto integrato, ritenendolo più coerente con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa; la qualità e la centralità del progetto, secondo i costruttori, sarebbero garantite dall’obbligo di progettazione in BIM.Successivamente, durante l’Assemblea Pubblica, Ance ha chiesto un articolato più semplice e un Regolamento attuativo dedicato ai lavori pubblici e dotato di forza cogente, in cui far confluire le Linee Guida Anac, nonché un pacchetto di misure sbloccacantieri che, in attesa della revisione del Codice, sciolga i nodi più urgenti: i limiti del subappalto, il divieto del sorteggio delle imprese da invitare alle procedure negoziate; il ruolo poco chiaro dell’Anac.Secondo Oice, invece, è necessario separare in modo netto i ruoli di progettista e costruttore ed è auspicabile l’affidamento dei lavori (sulla base di progetti esecutivi adeguatamente validati) utilizzando fino alla soglia UE il criterio del prezzo più basso.Per UnionSoa, occorre definire criteri di selezione ancor più aderenti alla realtà d’impresa in fase di verifica dei requisiti necessari al rilascio delle attestazioni SOA e snellire le procedure di attestazione.La Rete delle Professioni Tecniche ha chiesto di valorizzare i concorsi di progettazione per rilanciare la centralità del progetto, mentre Finco si è dichiarata elastica su appalto integrato e lavori su progetto esecutivo, irremovibile sui limiti al subappalto e contraria all’avvalimento. La Conferenza delle Regioni e Itaca hanno chiesto di dare alle Amministrazioni la possibilità di affidare all’esterno gli incarichi di progettazione complessi, ma di non essere obbligate a bandire concorsi di progettazione o di idee; le Regioni sono, inoltre, favorevoli al ritorno all’appalto integrato che ridurrebbe i tempi di realizzazione delle opere.In generale, le richieste di modifica partono dalla necessità di arrivare ad un sistema di regole semplici e di facile applicazione, che consentano ai lavori di partire e concludersi in tempi brevi.Esigenza condivisa dal Ministro Toninelli che, durante la sua visita al SAIE di Bologna, ha ribadito che “le modifiche andranno nella direzione di rendere più snelle le procedure, sbloccando il mondo degli appalti, ma sempre avendo come faro, senza cedimenti possibili, la legalità e l’anticorruzione”.

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